Dalla paura al panico la distanza è breve. Ma si tratta di un netto peggioramento poiché il dio Pan, da cui origina la parola panico, era cattivo, con il volto gaudente e sarcastico.
Vittorino Andreoli
Il disturbo di panico è caratterizzato da ricorrenti attacchi di panico inaspettati.
Che cos’è un attacco di panico?
È la comparsa improvvisa di una sensazione di intensa paura o disagio che raggiunge il suo picco in pochi minuti. L’attacco di panico è improvviso e inaspettato proprio perché può verificarsi a partire da uno stato di quiete e non solo da uno stato ansioso.
Si possono verificare diversi sintomi tra i quali palpitazioni, sudorazione, tremori o vampate di calore, mancanza di respiro e sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, vertigini, fino a una sensazione di irrealtà o di distacco da se stessi, di intensa paura di perdere il controllo o di morire.
La frequenza e la gravità degli attacchi di panico possono variare molto, e il timore ad essi relativi riguarda anche le loro conseguenze, che possono essere:
- Fisiche, interpretate come gli indicatori di malattie pericolose non diagnosticate,
- Sociali, come la paura o l’imbarazzo di essere giudicati negativamente dagli altri a causa degli evidenti sintomi del panico,
- Mentali, come la paura di perdere il controllo o di impazzire.
La maggior parte delle persone con disturbo da attacchi di panico soffre anche di agorafobia (la paura di rimanere chiusi in un luogo o intrappolati in una situazione dalla quale può essere difficile o imbarazzante liberarsi).
Poiché gli attacchi di panico sono ricorrenti e inaspettati la persona sviluppa spesso una forma di ansia anticipatoria che la porta ad una continua preoccupazione rispetto all’eventualità che si verifichi un nuovo attacco.
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