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Dalla paura al panico la distanza è breve. Ma si tratta di un netto peggioramento poiché il dio Pan, da cui origina la parola panico, era cattivo, con il volto gaudente e sarcastico.

Vittorino Andreoli

Cosa sono gli attacchi di panico?

Sono episodi improvvisi di intenso terrore in cui la paura compare improvvisamente, raggiunge il suo picco in pochi minuti e, generalmente, non dura più di mezz’ora.

Sono spesso inaspettati perché possono verificarsi a partire da uno stato di quiete e non solo da uno stato ansioso.

Lo spavento provocato dal primo attacco induce chi lo ha provato a preoccuparsi di averne altri e cadere in un circolo vizioso causato più che altro dalla  “paura della paura”.

Per poter diagnosticare un disturbo di panico, infatti, è necessario aver avuto almeno due attacchi di panico completi, che includano cioè almeno quattro dei sintomi che lo caratterizzano.

Come riconoscere un attacco di panico – I sintomi

L’attacco di panico è accompagnato sia da sintomi somatici che cognitivi:

  • Palpitazioni, tachicardia
  • Sudorazione
  • Tremori lievi o intensi
  • “Fame d’aria o sensazione di soffocamento
  • Sensazione di asfissia
  • Dolorerò fastidio al petto
  • Nausea o disturbi addominali 
  • Sensazione di vertigini, di sbandamento o di svenimento
  • Brividi o vampate di calore
  • Sensazioni di torpore o formicolio
  • Sensazione del mondo esterno come strano e irreale (derealizzazione) o sensazione di essere distaccati da se stessi, dal proprio corpo o dai propri pensieri (depersonalizzazione)
  • Paura di perdere il controllo o di impazziere
  • Paura di morire

Chi ha provato l’esperienza di un attacco di panico riferisce di sentire ansia e dolore fisico in maniera così intensa da temere di essere sul punto di morire.

Secondo una ricerca, una percentuale compresa tra il 16 e il 25% delle persone che si recano al pronto soccorso lamentando questi sintomi stanno avendo un attacco di panico.

La frequenza e l’intensità degli attacchi di panico possono variare molto. Possono verificarsi:

  • Attacchi moderatamente frequenti (ad esempio una volta alla settimana) che si ripresentano regolarmente per mesi. 
  • Brevi serie di attacchi quotidiani intervallati da settimane o mesi in cui non si presentano o si presentano molto meno frequentemente (ad esempio ogni due mesi) per diversi anni.

Ansia e preoccupazioni legate all’attacco di panico

I pensieri catastrofici e incontrollati dominano la mente della persona. Si tratta di:

  • Timore che tali attacchi indichino la presenza di una grave malattia non diagnosticata (es. una cardiopatia)
  • Imbarazzo e paura di essere giudicati negativamente a causa degli evidenti sintomi di panico.
  • Paura di impazzire o di perdere il controllo

Oltre alle preoccupazioni per gli attacchi di panico o per le loro conseguenze molte persone riferiscono anche sensazioni di ansia costante o intermittente legate alla propria salute mentale o fisica.

L’evitamento di tutte le situazioni potenzialmente pericolose per il soggetto lo porta a modificare le proprie abitudini quotidiane, allo scopo di minimizzare o evitare gli attacchi di panico o le loro conseguenze. Ad esempio, limitando le proprie attività quotidiane e l’esercizio fisico o assicurandosi la disponibilità di un soccorso in caso di bisogno. 

Se tali limitazioni portano il soggetto a non uscire più di casa può essere diagnosticata l’agorafobia, oltre al disturbo di panico.

Attacchi di panico notturni

Gli attacchi di panico notturni si verificano quando la persona si sveglia dal sonno in uno stato di panico. Non rientrano in questo tipo gli attacchi di panico che insorgono successivamente al completo risveglio.

La cura degli attacchi di panico

La psicoterapia è la cura d’elezione per gli attacchi di panico, con o senza agorafobia, come anche per i disturbi d’ansia in generale. L’approccio sistemico prende in considerazione quelli che possono essere stati gli eventi di vita precipitanti per il soggetto e le sue relazioni significative. Qui puoi trovare un approfondimento sull’approccio sistemico.

La cura farmacologica si basa fondamentalmente su antidepressivi e  benzodiazepine, ma è spesso sconsigliabile, almeno come unico trattamento, per evitare la dipendenza dai farmaci e il mantenimento dei sintomi.

C’è qualcosa che si può fare nell’immediato?

Abbiamo visto quanto possa essere spaventoso un attacco di panico, ora vediamo insieme alcuni tra gli accorgimenti che si possono utilizzare per cercare di gestirlo:

  • Innanzi tutto è bene ricordarsi che l’attacco di panico non ha conseguenze dannose per la salute e, nonostante le sensazioni provate, non è sintomo di pazzia. Si tratta di una situazione nella quale il corpo si comporta, quando non necessario, come se si trovasse in estremo pericolo, mettendo in atto tutta una serie di intense reazioni fisiche che lo dovrebbero preparare all’attacco o alla fuga.
  • Cercare di respirare lentamente e profondamente per contrastare l’accelerazione che il corpo ha subito a seguito dell’attivazione di una crisi.
  • Provare a camminare può aiutare a scaricare l’eccesso di adrenalina rilasciata a seguito della situazione ansiogena.
  • Impegnare la mente, sopraffatta da pensieri carichi di ansia, in un compito che sposti la propria attenzione, come rievocare un episodio piacevole o interessante, prendere il telefono e guardare la posta o ascoltare della musica.
  • Immaginare la presenza di una persona cara, di cui ci si fida e che ci darebbe incoraggiamento. Oltre a distogliere l’attenzione, può aiutare a combattere la sensazione di solitudine e il pensiero di non riuscire ad affrontare il problema da soli.

Senti che il disturbo d’ansia condiziona la tua vita? scrivimi e ti ricontatterò per fissare una consulenza vis a vis o on line.

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