Le persone traumatizzate alternano tra il congelamento delle loro emozioni e il rivissuto costante dell’abuso.
Judith Lewis Herman
È un disturbo pervasivo che negli ultimi decenni è stato riconosciuto in misura maggiore rispetto al passato. Nonostante l’enfasi posta su traumi come stupri, aggressioni violente e guerre, l’evento più comune riportato da chi ne soffre è la morte improvvisa e inaspettata di una persona cara.
Le vittime di un trauma tendono sia a negare l’evento traumatico che a ripeterlo attraverso incubi o flashback. È il modo in cui la mente cerca di elaborare e organizzare gli stimoli troppo opprimenti.
Tali sintomi possono essere:
- Tristezza o dolore,
- Intensa rabbia verso la fonte del trauma
- Paura di ripetere il trauma
- Paura di diventare distruttivi
- Colpa per la propria rabbia o per i propri impulsi distruttivi,
- Colpa per essere sopravvissuti
- Paura di identificarsi con le vittime
- Senso di vuoto e di impotenza
Un tempo si credeva che la gravità dei sintomi post traumatici fosse direttamente proporzionale alla gravità dell’evento vissuto. In realtà i risultati di diversi studi indicano che il PTSD sembra dipendere più dalla percezione soggettiva della gravità del trauma, quindi dal significato attribuito dalla vittima.
I sintomi del PTSD possono interferire negativamente con l’ambito lavorativo e durare circa vent’anni.
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